Aree di ricerca

Controllo sociale

L’area di ricerca promuove studi teorici e ricerche empiriche sui temi delle devianze e dei fenomeni criminali secondo un approccio decostruzionista. Particolare attenzione è rivolta ai processi di stigmatizzazione e di criminalizzazione che investono individui e gruppi sociali.
In particolare l’analisi si concentra sui dispositivi normativi e sulle pratiche operative delle agenzie del controllo istituzionale (forze dell’ordine, sistema giudiziario e sistema penitenziario) con specifico riferimento alle dinamiche di inclusione ed esclusione sociale.
Sullo sfondo delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche in corso, particolare attenzione è rivolta alla costruzione sociale delle emergenze securitarie e alla loro dimensione urbana.
Nel contesto dell’utilizzo di metodologie di ricerca miste, si prediligono approcci qualitativi, etnografici e partecipanti.

Processi lavorativi

Lo studio delle diverse forme di lavoro nell’epoca contemporanea in una prospettiva diacronica e sincronica costituisce la tematica di questo gruppo di ricerca. I nostri interessi di ricerca si concentrano sulle gradazioni di libertà del lavoro salariato e non salariato mantenendo una prospettiva non eurocentrica e che mira a superare il nazionalismo metodologico. Lo studio delle forme di organizzazione della produzione e delle condizioni di lavoro nei diversi rami dell’economia si intreccia con l’attenzione alle diverse modalità di forme di conflittualità e di mobilitazione messi in campo da lavoratori e lavoratrici. Particolare attenzione viene infine dedicata al rapporto tra lavoro e migrazioni che costituisce uno dei tratti centrali degli attuali sistemi occupazionali a livello internazionale.

Processi di Razzializzazione

L’area di ricerca adotta una prospettiva post e decoloniale per ripensare la sociologia e considerare i processi di spossessamento, lo schiavismo, il colonialismo e l’imperialismo come aspetti costitutivi della modernità capitalista occidentale, fondamentali per comprendere le radici storiche delle diseguaglianze globali contemporanee. Particolare attenzione è rivolta ai processi di razzializzazione/etnicizzazione che investono i migranti (e i loro figli) e all’intersezionalità come contributo analitico e come strumento di trasformazione sociale.

I nostri interessi di ricerca includono: il razzismo istituzionale, in particolare modo nell’ambito educativo e formativo; i centri di detenzione per migranti irregolari(zzati) come istituzioni razziste; le pratiche antirazziste delle persone razzializzate come non bianche, specialmente nell’ambito della solidarietà con i migranti e a livello urbano; la produzione artistica delle/dei figli/e dei migranti e lo sport popolare in relazione all’attivismo antirazzista in Italia e in Europa. 

Dal punto di vista metodologico, siamo impegnati/e a sperimentare forme di ricerca-attivismo e processi collaborativi/partecipativi con l’ausilio di metodi visuali e creativi, a interrogarci collettivamente su come la ricerca scientifica possa rispondere a principi di equità e giustizia sociale, a riconoscere e rendere conto di inevitabili asimmetrie di potere nella ricerca sul campo, a praticare forme di riflessività che mettano in gioco i nostri posizionamenti come osservatrici/osservatori situate/i della realtà sociale.

Migrazioni

L’attività di ricerca che rientra in questa area tematica riguarda lo studio dei processi migratori sia interni sia internazionali.
I nostri interessi di ricerca si concentrano prevalentemente sull’analisi delle migrazioni per lavoro, dei cambiamenti che attraversano le aree di origine, delle relazioni transnazionali e delle pratiche di mobilità degli uomini e delle donne migranti.
Particolare attenzione è posta allo studio delle tensioni tra vincoli strutturali e soggettività a partire dall’interesezionalità di genere, cittadinanza, race e classe.